mercoledì 18 settembre 2013

CAMPANELLA D'ALLARME

Campanella d'allarme Aule sovraffollate e classi sparite: è rivolta NUORO Proteste, comitati spontanei, braccia incrociate. In provincia di Nuoro ieri la prima campanella ha la voce dei genitori preoccupati: rimostranze di ogni ordine e grado accolgono l'inizio dell'anno scolastico. In prima linea padri e madri. Tra le new entry il caso dell'Istituto industriale di Tonara, rimasto finora sottotraccia perché gli interessati hanno avuto solo all'ultimo momento la conferma che non è prevista l'attivazione della prima. Così i genitori dei 16 studenti rimasti a terra, insieme ai loro figli, picchettano l'entrata e nella notte chiudono a lucchetto i cancelli della scuola. «Finché non otterremo ciò che chiediamo terremo il presidio», promettono. Stamane è previsto un rendez-vous alla presenza del dirigente di Aritzo (cui Tonara fa capo) e insegnanti. RIVOLTA AL LICEO MUSICALE Fulmini e saette anche al liceo musicale Satta di Nuoro, una delle due prime richieste infatti per il momento non è stata accordata, lasciando a bocca asciutta 20 iscritti che ieri inscenano il proprio dissenso a suon di chitarre e tamburelli. Sullo sfondo le scelte troppo ragionieristiche del Governo e, a cascata, dell'Ufficio scolastico provinciale che si trova tra l'incudine e il martello. Decisioni che minano alle radici il diritto allo studio: spesso il talento artistico mal si accorda con gli iter canonici, per cui diversi di quei giovani cui ora viene negato l'accesso al liceo musicale potrebbero essere condannati alla dispersione scolastica. A maggior ragione in una situazione come quella del Satta: «Kafkiana», commenta la dirigente Carla Rita Marchetti, «visto che i numeri ce li abbiamo». All'unisono il deputato del Centro democratico Roberto Capelli, presente ieri, che da mesi perora la causa di questa scuola. MEDIE SOVRAFFOLLATE Venti di ribellione anche alle Medie Maccioni: insorgono i genitori dei bambini di prima i quali, di fronte alla prospettiva che i propri pargoli si trovino stipati in aule di oltre 30, non fanno entrare i propri figli e si precipitano in Provveditorato. «Condizioni fuori norma», tuonano Antonella Cidda e Maria Luisa Ariu, Cgil e Cisl scuola, che sostengono la battaglia per l'autorizzazione di una settima classe. «Allo stato attuale c'è un assoluto dispregio della sicurezza, esistono delle precise relazioni della Asl e dei vigili del fuoco che impongono il limite di 28 persone tra ragazzi e professori. E poi ne va della qualità della didattica». Oggi alle 8,30 è in programma un'assemblea nell'auditorium di via Aosta, cui sono invitati tutti gli interessati. GAVOI E BARONIA Nel frattempo rimangono in standby altre oasi didattiche sulla via dello smantellamento: vedasi Gavoi dove - salva la classe dei maturandi del Classico e la terza dei Geometri - rimane l'incognita della seconda geometri, che verosimilmente finirà con un salvataggio in corner attraverso la formula del corso a progetto finanziato dalla Regione o, come annunciato nei giorni scorsi dal presidente Roberto Deriu, dalla Provincia. Scuole chiuse per protesta anche a Galtellì, Irgoli, Onifai e Loculi in attesa che l'Usr si pronunci sulla concessione di un preside in esclusiva per tali plessi. Francesca Gungui

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